Consulenza legale e tributaria
Articolo tratto da ITALIA OGGI
Contro la riforma e il rinvio senza par condicio
I magistrati incrociano le braccia dal 17 al 28 gennaio.
I giudici di pace scioperano dal 17 al 28 gennaio. Lo ha annunciato l’Unione dei giudici di pace, con una nota del presidente nazionale, Gabriele Longo, e del segretario generale, Alberto Rossi.
Non parteciperanno invece allo sciopero, almeno per il momento, gli associati all’Associazione nazionale giudici di pace «anche se», commenta il presidente Vincenzo Crasto, «se fossero confermate le indiscrezioni del contenuto del testo della riforma saremmo anche noi costretti ad attuare delle proteste».
«La gravita’ della situazione impone a tutti i colleghi, giovani e meno giovani, un’attenta riflessione sui recenti accadimenti politici: nonostante gli incontri e le assicurazioni avuti con il Ministro Alfano durante l’anno 2010, lo stesso Guardasigilli ha proposto al Consiglio dei Ministri -convocato per il 30 novembre 2010 e poi rinviato all’ultimo momento- un disegno di legge sulla riforma della magistratura onoraria quasi identico a quello gia’ elaborato dal ministero della Giustizia nel dicembre del 2009 e ritirato dopo gli scioperi indetti dall’Unione a dicembre 2009 e gennaio 2010».
I punti critici del progetto ministeriale di riforma, indicati dall’Unione: «non assicura la continuita’ del rapporto», «non prevede nessuna forma di copertura previdenziale e assistenziale», «mina l’autonomia dei giudici di pace, sottoposti alla direzione del giudice di appello (magistrato di Tribunale), previa soppressione dei coordinatori», «prevede la non rinnovabilita’ dell’incarico gia’ in presenza di un ammonimento».
Aggiunge la nota: «Come primo segnale di piena operativita’ del governo, nel recente decreto legge di fine anno, la proroga dei termini in scadenza e’ stata limitata al 31 marzo 2011 (un governo che si prepara al voto elettorale avrebbe perseguito una politica radicalmente opposta), escludendo i colleghi il cui terzo mandato scade durante l’anno 2011.
Non occorre un particolare acume per comprendere che e’ intenzione del governo di presentare nei prossimi giorni, e sicuramente prima del 31 marzo 2011, il progetto di controriforma della magistratura onoraria. Intanto il ministero ha predisposto un progetto di revisione degli organici inviato silenziosamente al CSM a fine dicembre».
E Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, Oua, ha dichiarato la solidarietà degli avvocati per lo sciopero. “L’Oua ha più volte affrontato l’argomento della magistratura onoraria affidando al Congresso l’approvazione di una serie di mozioni che fissano regole rigorose che andrebbero accolte in una nuova legge ordinamentale che regoli compiutamente la materia. La magistratura laica ha diritto ad una compiuta regolamentazione svolgendo una piena attività giurisdizionale di pari livello ed impatto per i cittadini”.
Gli ultimi commenti