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Il Tribunale di Roma, con ordinanza depositata l’11 aprile scorso, ha dichiarato inammissibile la class action a favore dei fumatori per i rischi del tabacco e l’inserimento di additivi per favorire la dipendenza: i fumatori, secondo il Tribunale, sono pienamente consapevoli dei rischi per la salute che corrono fumando, al contrario di quanto spesso dichiarato dai Tribunali americani.
Con una nota ufficiale, al riguardo, il Codacons ha così commentato: «Il Tribunale ha ritenuto inammissibile l’azione collettiva, ricorrendo a motivazioni che il Codacons giudica assurde. In sostanza, per i giudici chi fuma è consapevole del fatto che morirà a causa del fumo, anche se non sa cosa ci sia nelle sigarette»; «per quanto riguarda gli additivi inseriti nelle sigarette, la posizione del Tribunale appare folle». Di conseguenza, «il Codacons, considerate le motivazioni non condivisibili del Tribunale, ricorrerá in Corte d’Appello, chiedendo l’ammissibilitá della class action». La domanda, secondo il Codacons, «si basava su uno studio svizzero che ha dimostrato come lo scopo di questi additivi sia proprio quello di aumentare le dipendenza da sigaretta, e su una sentenza della Cassazione che ha affermato che la produzione e la vendita di tabacchi lavorati integrano un’attività pericolosa poiché i tabacchi, avendo quale unica destinazione il consumo mediante il fumo, contengono in sè, per la loro composizione biochimica e per la valutazione data dall’ordinamento, una potenziale carica di nocività per la salute».
Di seguito l’ordinanza:
ordinanza-inammissibilita-fumo
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