Consulenza legale e tributaria
Presentato in Consiglio dei Ministri il decreto legislativo recante Disposizioni in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione ai sensi dell’art.54 della legge 69 del 18 giugno 2009. La ratio sottesa al provvedimento è quella di ricondurre, attraverso la razionalizzazione e semplificazione della normativa speciale in materia civile, i relativi riti ai tre modelli procedimentali contenuti nei codici: il rito del lavoro, il rito sommario di cognizione e il rito ordinario di cognizione.
La scheda esplicativa:
Scheda esplicativa sul riordino dei riti
Mi compiaccio, ma mi sento di aggiungere che siamo in ritardo di almeno 14 anni sui paesi civili.
In Inghilterra ad esempio anche a seguito dei cambiamenti del sistema giudiziario auspicati da Lord Woolf nel 1996 che definiva la giustizia lenta, costosa e fonte di disuguaglianza si è cercato subito di trovare dei rimedi.
Nel 1997 con Civile Procedure Act si è creato un comitato (Civil Procedure Act Committee) a cui si è dato il potere di creare delle norme di procedura civile.
Nel 1998 il Comitato ha lincenziato the Civil Procedure Rules. La intenzione era quella di creare una procedura civile unica per le materie di competenza della Civil Division of the Court of Appeal, della High Court e delle county courts.
Questa procedura civile unica (CRP) aveva diversi obiettivi, due dei più importanti erano il miglioramento dell’accesso alla giustizia attraverso procedure trasparenti e semplificate e la riduzione dei costi, o almeno il mantenimento sotto controllo del costo del contenzioso civile in Inghilterra e Galles.
Mi auguro che l’Italia tra quattordici anni abbia solo bisogno di adeguarsi alle nuove direttive comunitarie, come oggi accade nel Regno Unito.