Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-01303
presentato da
BONAFEDE Alfonso
testo di
Lunedì 28 ottobre 2013, seduta n. 106

BONAFEDE e COLLETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
l’Unione Europea, nella «Raccomandazione del Consiglio» sul programma nazionale di riforma 2013 dell’Italia, ha espresso le seguenti considerazioni: «Per migliorare il contesto in cui operano le imprese occorre completare la riforma della giustizia civile dando rapidamente attuazione alla riorganizzazione dei tribunali, abbreviando la durata eccessiva dei procedimenti e riducendo il volume dell’arretrato e il livello di contenzioso. A seguito della sentenza della Corte costituzionale dell’ottobre 2012 sulla mediazione, è necessario intervenire per promuovere il ricorso a meccanismi extragiudiziali di risoluzione delle controversie»;
con la conversione in legge del cosiddetto «Decreto del Fare», il 20 settembre 2013 è entrato in vigore un nuovo modello di mediazione sperimentale per quattro anni – diverso da quello precedente – in cui le parti sono chiamate a presenziare, insieme ai loro avvocati, ad un primo incontro gratuito davanti ad un mediatore per valutare le possibilità di concordare l’inizio della procedura di mediazione;
per il successo del ricorso alla mediazione è essenziale garantire ai cittadini organismi indipendenti e imparziali e mediatori professionali e competenti sotto l’attenta vigilanza del Ministero della giustizia come previsto dall’articolo 16, comma 4, del decreto legislativo 4, marzo 2010, n. 28. Diversamente vi è il rischio per il cittadino che il tentativo di mediazione divenga un nuovo balzello e una inutile perdita di tempo;
la trasmissione Report di lunedì 7 ottobre 2013 ha evidenziato che il Ministero della giustizia – così come ha dichiarato il sottosegretario Cosmo Ferri – in quattro anni di vigenza dell’istituto della mediazione non ha mai fatto un controllo sugli organismi di mediazione e sugli enti di formazione esistenti –:
se il Ministro interrogato non ritenga di dover dar corso a specifiche ispezioni ministeriali ed alla ristrutturazione del registro degli organismi di mediazione e degli enti di formazione al fine dell’indispensabile miglioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini. (5-01303)

Una replica a “Mediazione: il Movimento 5S presenta un’interrogazione sui controlli agli organismi”

  1. Dovrebbero esserci più interrogazioni del genere e soprattutto PRETENDERE una risposta seria da parte del Ministero, senza ulteriori dichiarazioni d’intenti. Speriamo che qualcosa si muova, contestualmente ad un necessario intervento correttivo della normativa in vigore.

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