Consulenza legale e tributaria
Fermo restando che il termine mediaconciliazione non esiste e che mi è veramente odioso, volevo commentare un messaggio che mi è arrivato qualche giorno fa, e che immagino sia pervenuto a tutti gli avvocati romani e forse non solo a loro. In detto messaggio, inviato da un grandissimo Collega, persona che rispetto e stimo come pochi, viene sostanzialmente detto, prendendo ad esempio un caso di divisione ereditaria del valore di circa 500.000 Euro, che la mediazione non converrebbe ai cittadini, in quanto avrebbe un costo variabile dai 3.500 ai 5.300 Euro per parte, contro gli 880 Euro di contributo unificato; ma non converrebbe neppure ai mediatori, per i quali però viene preso in considerazione (non si sa perché) uno scaglione di valore notevolmente inferiore, ossia quello fino a 25.000 Euro, con una valutazione del compenso evidentemente del tutto errata.
Ebbene, mi spiace molto per l’illustre amico e Collega e per chi, con grande serietà ed impegno, ha redatto queste tabelle. Infatti, nella determinazione del costo per il cittadino, sono state involontariamente fatte diverse omissioni. A titolo esemplificativo, infatti, al costo del contributo unificato vanno aggiunti quello del CTU (circa 3-4000 Euro; il costo delle notifiche e delle marche per le copie degli atti (ad essere ottimisti, circa 200 Euro). Ma soprattutto, e capisco chi poi critica gli avvocati per certi atteggiamenti, accusandoci di voler sfruttare i clienti, non vengono affatto considerati i costi per l’assistenza legale, che in cause del genere possono andare (a naso) da almeno 5.000 Euro a 10-15.000, ma forse anche di più. Per quanto riguarda poi la circostanza per cui, se la controparte non aderisce alla richiesta, ci sarebbe (sempre nel caso citato) un’indennità di ben 3.915,00, non so a quali Enti si riferisca il Collega, oppure se egli abbia ben letto i regolamenti. L’Ente in cui sono mediatore io (Adrcenter) specifica chiaramente che “In caso di mancato svolgimento dell’incontro di mediazione, l’indennità versata sarà restituita per intero”, e chiede solamente un modesto contributo per l’emissione del verbale di mancata partecipazione (100 Euro). Immagino che così faranno tutti gli altri. Tutto questo senza considerare il credito d’imposta (fino a 500 Euro). Come si può sostenere la convenienza per il cittadino della causa rispetto alla mediazione?
Per quanto riguarda i mediatori, abbiamo detto dell’erronea indicazione dello scaglione: in realtà, quello esatto prevede un’indennità per parte di 3.800 Euro, da aumentarsi del 20% se la mediazione abbia esito positivo. Non quindi 217 Euro….ma parecchio di più. Inoltre, non credo che qualcuno voglia smettere di fare l’avvocato. E comunque, ricordiamo che la riforma è stata fatta nell’interesse di tutti, e che se vogliamo il rispetto dei cittadini dobbiamo smetterla con questi atteggiamenti corporativistici e meritarcelo con il lavoro, l’impegno e la serietà.
Di seguito alcuni documenti per orientarci. Gli ultimi due sono i file, che ho descritto e confutato in precedenza, allegati al messaggio ricevuto giorni fa.
GUIDA_ALLA_PROCEDURA_DI_MEDIAZIONE
Regolamento_di_Mediazione_in_vigore_dal_1_ottobre_2009
Costo mediazione nella divisione (File allegato al messaggio inviato agli avvocati romani)
tabella compensi mediatore netti (File allegato al messaggio inviato agli avvocati romani)
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