Mediazione: la risposta del Ministero all’assurda sentenza del Gdp di Napoli.

È nota la pronuncia del giudice di Pace di Napoli che ha ritenuto non applicabile l’obbligatorietà nei procedimenti dinanzi al giudice di pace.

La pronuncia non è corretta e soprattutto deve essere chiaro che il procedimento di conciliazione non contenzioso dinanzi al giudice di pace non è alternativo al procedimento di mediazione.

La ringrazio comunque per la segnalazione

Giancarlo Triscari. Ministero della Giustizia

Questa la risposta fornita dal Ministero ad una segnalazione effettuata da un Organismo e riguardante la nota sentenza del GdP di Napoli, che certamente non farà né giurisprudenza né storia.

2 commenti su “Mediazione: la risposta del Ministero all’assurda sentenza del Gdp di Napoli.

  1. Quel Giudice ha confuso la “Mediazione” con la “Transazione”.
    In Mediazione ci si può scambiare documentazione, richiederne di nuova, compiere verifiche, svolgere accertamenti e fare tutto ciò che è necessario a livello informale in modo che, trovando eventualmente la convenienza in una soluzione alla luce dei nuovi elementi a disposizione, si possa evitare il conseguente ed ineluttabile contenzioso legale con un considerevole risparmio di denaro ed energie.
    In Giudizio si deve seguire strettamente il C.p.c. e, quindi si effettua solo una transazione tra le parti.
    NON ha capito assolutamente NULLA della mediazione quel Giudice, come del resto molti legali che venendo in mediazione si limitano solo a transare come se fossero in giudizio.

    L’ignoranza sull’Istituto della mediazione è abissale: anche le Compagnie assicuratrici non partecipano perché dichiarano di essere prive di documentazione (senza sapere che in mediazione si può reperire senza formalità tutto quello che si vuole) o, raramente quando partecipano, inviano agli incontri dei Legali con il solo “mandato a transare” impedendogli, così, di vagliare tutti gli elementi che emergono e valutare di conseguenza, trasformando l’incontro di mediazione solo una farsa.

  2. Vedo però che anche l’ignoranza sulla tripartizione dei poteri è abissale. Con quale diritto il ministero si fa interprete di norme e giudica “non corretta” una sentenza? Siamo al carnevale delle istituzioni.

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