Consulenza legale e tributaria
Come già abbondantemente detto, il Senato questa mattina ha approvato il maxiemendamento al decreto Milleproroghe, che ora passa alla Camera dei Deputati per il voto finale, che dovrebbe essere più o meno una formalità, anche se in questo strano Paese non si può mai dire.
Il testo definitivo che riguarda il rinvio dell’entrata in vigore della obbligatorietà della mediazione, fortunatamente solo parziale, è il seguente:
Art. 16-decies: “Il termine di cui all’art. 24, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, è prorogato di dodici mesi, limitatamente alle controversie in materia di condominio e di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti”.
Riporto di seguito un breve riassunto del caro e ottimo collega, Carlo Alberto Calcagno: non avrei certamente saputo spiegare meglio la situazione:
“Il maxi-emendamento al decreto-legge mille proroghe approvato dal senato questa mattina prevede il rinvio parziale della obbligatorietà della mediazione civile e commerciale.
A pag. 16 del testo si rinviene il comma 16-decies che così prevede: “Il termine di cui all’art. 24, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, è prorogato di dodici mesi, limitatamente alle controversie in materia di condominio e di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti”.
Se questo testo verrà confermato con l’approvazione da parte della Camera dunque partirà la mediazione obbligatoria in presenza di tutte le materie di cui all’art. 5 diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, ovvero in alternativa alla mediazione di cui al 28/10 i procedimenti davanti di conciliazione presso la Commissione nazionale per la Società e la Borsa e davanti all’Arbitro Bancario Finanziario) all’infuori del condominio e del risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti per cui invece la mediazione diverrà condizione di procedibilità del giudizio a partire dal 20 marzo 2012“.
Nel ringraziare ancora una volta Carlo Alberto per i suoi fondamentali e chiarissimi interventi, aggiungo che da entusiasta della mediazione quale sono, grazie al corso effettuato presso Adr Center ed alle successive esperienze maturate sul campo, non sono affatto entusiasta di questo rinvio e spero con tutte le mie forze che tra un anno non succeda, sulla scorta di spinte cieche e fortemente corporativiste, che nulla hanno a che fare con gli interessi del cittadino, qualcosa di clamoroso.
Persone più esperte di me mi dicono che, però alla fine, forse per ora è meglio così: io mi permetto di dissentire.
Ai miei colleghi e a tutti gli scettici voglio confessare una cosa: tempo fa, grazie alla mia ignoranza ed al fatto che “qualcuno” presentava la mediazione per quello che non è affatto (un quarto grado di giudizio ed amenità simili), anche io non ero convinto. Ora, dopo il corso e dopo le esperienze maturate, la mia posizione ultra favorevole è ben nota. Siccome non credo di essere improvvisamente impazzito né ho vinto al Superenalotto per cui non ho più bisogno di lavorare, mi permetto di dire solo una cosa: provate. Dopo aver sperimentato cosa è veramente la mediazione, dopo aver visto che non fa perdere lavoro a nessuno, dopo che i clienti vi avranno ringraziato dieci volte perché la situazione si è risolta senza che abbiano speso inutilmente cifre enormi (e che li avrete fidelizzati per sempre), ditemi cosa pensate, a quel punto, della mediazione.
Io dal mio canto ringrazierò sempe gli amici Giuseppe De Palo e Leonardo D’Urso di Adr Center per avermela fatta conoscere.
Non posso che associarmi alle tue splendide parole.
Sarebbe bello davvero se tutti coloro che hanno conosciuto la mediazione riuscissero a parlare col cuore in mano come hai fatto tu: il corso da mediatore sarebbe davvero servito a qualcosa.
Perché la mediazione ha come primo effetto quello di cambiare le persone che la incontrano.
Ossia i mediatori.
La mediazione ti fa comprendere che non devi avere paura del futuro, perché non esiste oggettivamente un passato di cui avere paura e che ti può condizionare.
Il passato che ti ha traumatizzato è in realtà formato solo dai tuoi ricordi.
Ma il nostro cervello non è una macchina fotografica digitale, il nostro cervello ricorda solo alcuni aspetti del nostro vissuto che non corrispondono che ad una parte di ciò che si è verificato veramente.
Ebbene la mediazione ti aiuta in primo luogo a pensare che il passato non sia quello che hai vissuto magari così negativamente, ma semplicemente una base che tu puoi anche ricostruire in senso anche completamente differente.
Una base da cui ripartire per un presente più sereno e per un futuro carico di prospettive.
Ciò che conta in ultima analisi è il risultato!
Si dice che chi affronta la mediazione aprendosi al mediatore finisce per “vivere con intenzione”, ossia per affrontare al meglio se stesso e di conseguenza l’altro.
Quell’altro che non è un nemico da abbattere, ma semplicemente una risorsa per trovare davvero quella soluzione che soddisfa le esigenze di tutti.
Chi pratica la mediazione impara a vedere le cose da più punti di vista e questo è uno dei doni più grandi che un uomo possa ricevere.
I punti di vista comuni possono cementare gli animi, ma possono farlo anche quelli che non sono comuni se ci si mette in uno spirito di ascolto.
Vedete amici quanto poco la mediazione ha a che fare con i codici? Poco o nulla.
Ed in questa prospettiva come si può pensare che anche se la legge ci porta obbligatoriamente a fare un’esperienza così arricchente, voglia il nostro male, ci voglia soltanto impedire di andare in Tribunale e di ricorrere al consiglio dei legali?
Se andate sul sito della Suprema Corte della California troverete un’avvertenza bellissima con la quale si dice a chi vuol ricorrere in giudizio che la mediazione può essere un’esperienza molto più arricchente.
Eppure stiamo parlando di un tribunale, di un luogo dove si muovono i giudici e gli avvocati e dove si emettono le sentenze: chiediamoci da dove nasce questa avvertenza e scopriremo un mondo meraviglioso.
Anche per questo motivo io non comprendo questo rinvio parziale e sono assolutamente in dissenso con chi dice che sia andata meglio così