Consulenza legale e tributaria
Come ci aspettavamo, l’OUA ha emesso un comunicato di violenza inaudita contro una norma emanata dal Governo dopo lunga riflessione, e che pure se perfettibile (come tutto ciò che umano) rappresenta un grande passo in avanti verso la modernizzazione del Paese.
Nonostante le raccomandazioni dei “Dieci Saggi”, che invitavano il Parlamento a reintrodurre la condizione di procedibilità, e il fermo invito dell’UE affinché l’Italia provveda in tempi rapidi alla predisposizione di un efficace sistema di ADR, anche qui con la previsione dell’obbligatorietà, nonostante le spiegazioni del Ministro di ieri, nonostante (infine) il fatto che, viste le spese irrisorie dell’incontro preliminare, non si possa certamente parlare di onerosità, i dinosauri dell’avvocatura, anche se nessuno ha dato loro mandato in questo senso, continuano a cercare di far rimanere gli avvocati nel medioevo.
E’ arrivato il momento di dire BASTA. E’ arrivato il momento di far capire a questi signori, che cercano di avere 5 € da ogni iscritto all’Albo (che invito a non pagare), con il versamento della tassa di iscrizione all’Ordine, che il loro mondo non c’è più, che non esiste più, e che il loro comportamento ha come unico risultato quello di far odiare dalla cittadinanza la nostra categoria, che invece non lo merita!
E’ arrivato il momento di far capire a questi signori che non è possibile, ogni volta che un Governo cerca di fare qualcosa per la Giustizia, sbraitare e chiedere che non si tocchi nulla.
E’ arrivato il momento di capire che la Mediazione, e le ADR in generale, non sono un pericolo per gli Avvocati (al di là del fatto che ai cittadini portano solo vantaggi), ma un’occasione che, infatti, i più lungimiranti stanno già sfruttando, anche per gli interessi dei loro clienti.
Fortunatamente, ci sono anche tantissimi Colleghi (molti più di quelli che credevo, come sto scoprendo in questi giorni) che sono favorevolissimi e che hanno compreso lo spirito dell’istituto. Basti pensare ad associazioni come UNAM e APM, e ad altre che stanno nascendo in questi giorni. E alla nostra petizione (http://firmiamo.it/appello-al-governo-letta-per-la-mediazione#petition), che i soli due giorni, tra sottoscrizioni on line e via e mail, ha raccolto centinaia di firme.
Fortunatamente, credo che il Ministro Cancellieri (che ringrazio ancora per le sue parole e per la sua lungimiranza), non sia tipo da farsi intimidire. Mi auguro, che ritenga di non riceverli nemmeno. Sono certo che è stanca quanto noi di sentire sempre le stesse proteste senza costrutto.
Ciò che più mi lascia perplesso è rappresentato dal fatto che, l’ approccio dell’ OUA nei confronti della mediazione obbligatoria, è negativo a prescindere. Vorrei capirne bene le ragioni ed il perchè non si accetta un confronto dialettico.
La risposta è abbastanza chiara: l’OUA in quanto rappresentante di (alcuni) vertici dell’avvocatura cerca in tutti i modi di mantenere lo “status quo”, fregandosene degli eventuali vantaggi dell’istituto della mediazione.
D’altra parte però pare proprio che sia la politica italiana sia la politica UE vadano in direzione a loro opposta e favorevole – per una volta – a cittadini, imprese e mediatori. Ritengo, con ragionevole certezza, che il fronte dell’OUA andrà assottigliandosi sempre più.
Al contrario, ritengo che delirante possa essere considerato il commento di.questo..studio..
Posso affermarlo o qualcuno me lo impedisce?
Grazie.
Luciano de Biase
Perchè qualcuno dovrebbe impedirglielo? Già questo sospetto è…sospetto. Può esprimere tranquillamente le sue idee, ci mancherebbe altro. Non ho la presunzione nè l’arroganza di credere che tutti debbano essere d’accordo con me.
mi puoi spiegare invece quali sono i reali vantaggi della mediazione.. e se ci sono perchè ritieni che sia necessaria renderla obbligatoria? nei tribunali del centro sud, da statistiche effettuate nell’anno di vita precedente della mediazione obbligatoria, la mediazione non ha avuto alcun riscontro positivo… solo verbali negativi, spese ulteriori e contenzioso uguale, ovvero ha evitato una legittima difesa a chi non aveva disponibilità economiche per accedere all’organismo di mediazione .. ti prego di illuminarmi,… senza alcuna falsa retorica…
Direi che se hai la pazienza di scorrere gli articoli di questo blog, troverai certamente una spiegazione esauriente.
Caro Raffaele, per comprendere meglio l’argomento puoi provare a riflettere sul fatto che sono obbligatorie anche le vaccinazioni, molte polizze assicurative, l’istruzione elementare, media e superiore, indossare il casco in moto, indossare le cinture di sicurezza in auto e tante altre cose, fra cui, non ultima, la difesa tecnica (obbligatoria e onerosa) in giudizio.
Dobbiamo pensare che essendo cose utili, che portano evidenti vantaggi al cittadino e alla collettività, non avrebbero dovuto essere rese obbligatorie? Oppure che in realtà siano cose inutili, visto che per renderle di uso comune è stato necessario renderle obbligatorie?
in verità ritengo che la mediazione sia la cosa più inutile che abbiano mai introdotto! Nel diritto del lavoro è stata tolta perchè non aveva alcuna utilità. La rendessero gratuita e forse quel 2% di riuscita avrebbe un senso.
Questa affermazione, che ho già riscontrato alcune volte, è dettata da scarsa (se non nulla) conoscenza della materia. Al di là del fatto che i risultati sono molto ma molto più alti (48%), i due istituti non hanno nulla a che fare tra di loro. La mediazione funziona benissimo, i cittadini la vogliono e sono sempre di più, ogni giorno, i miei colleghi che la apprezzano. Fortunatamente, il vento sta cambiando sempre di più.
No via Luca, non esagerare.. 48% ma di quei casi in cui si presentavano tutti e due ovverosia a loro volta il 15% dei casi ( ed anche questo 15% va ulteriormente decurtato perchè in molti casi si trattava di transazioi già evvenute che necessitavano di una formalizazione). Non dire che la mediazione Alfaniana sia stata un successo .. lo può dire la Cancellieri.. ma nè io e nè te ( e lo sappiamo benissimo entrambi).. vediamo come va questa vai che è meglio poi ne riparliamo…
Da avvocato non mi sento rappresentata dall’OUA e, come me, tantissimi colleghi con cui sto avendo un costruttivo dialogo da quando si è appresa la notizia del DL. Sposo idee in linea con i nuovi principi europei e condivido pienamente la strada della mediazione quale valido strumento deflattivo nel campo della giustizia e strumento che tutela gli interessi dei cittadini.
Qualcuno mi dice che siamo rappresentati dall’OUA per legge e per statuto del CNF. Ebbene, io rivendico la libertà di non sentirmi rappresentato da loro. Oppure siamo nel 1980 e in Bulgaria e io non me ne sono accorto?
Vorrei sottolineare un aspetto centrale, che nel dibattito pubblico sulla mediazione non pare essere stato compreso a dovere. La previsione dell’incontro filtro, a ben vedere, non consente più di parlare di “mediazione obbligatoria”. La decisione di compiere un tentativo di conciliazione vero e proprio (e di pagarne il costo integrale, al limite per la durata massima prevista), in realtà ora dipende solo dalla volontà delle parti. Obbligatorio per le parti è infatti solo questo incontro preliminare, per valutare con il mediatore se la mediazione, nel caso di specie, può avere successo o meno (in modo da farla terminare subito, in caso negativo).
Il meccanismo dell’incontro filtro, oltre ad abbattere i tempi (massimo 30 giorni) e i costi (che potrebbero essere persino pari a zero, trattandosi di importi massimi, e non essendovi minimi), rappresenta anche un duplice strumento di qualità. In primo luogo, il mediatore inadeguato o impreparato non convincerà le parti a procedere oltre l’incontro filtro; l’interesse porterà quindi a nominare il mediatore migliore per il singolo caso specifico. In secondo luogo, poiché gli organismi di conciliazione non hanno più una “riserva di caccia” garantita, o comunque ne hanno una molto più ristretta (la garanzia, cioè, che verrà loro chiesto per legge di offrire degli “incontri filtro” a costi ridottissimi, ma non il servizio di mediazione “integrale”), saranno solo strutture più convinte e preparate a investire nel settore. In sostanza, sparirebbe quella pletora inadeguata di organismi, per giunta mai soggetti a controllo, che tanto ha inciso nel provocare le reazioni contrarie alla mediazione di parte dell’avvocatura.
Minori costi, minor durata, meno materie obbligatorie e maggiore qualità furono le richieste all’avvocatura approvate in una mozione all’ultimo congresso forense. Il decreto del fare è già andato incontro a ciascuna di esse.
Domada secca: lo studio Tantalo-Fornari è (anche) titolare di un organismo di mediaconciliazione?
Avv. Giuseppina D’Orta
Che brutta domanda, che dimostra la assoluta malafede di chi l’ha fatta. A parte che uno Studio non puo’ essere titolare di un bel niente, la risposta e’, ovviamente, negativa. La differenza, cara Collega, tra me e Lei, e’ che io amo un Istituto, magari sbagliando, ma perche’ lo amo e ci credo fermamente, e perche’ credo che sia utile per la cittadinanza, lo Stato e i miei colleghi avvocati. Forse sbaglio, sono un essere umano. Ma la mia buona fede mi consente di avere la testa alta e di non dover vergognarmi di me stesso. Evidentemente, non per tutti e’ cosi’.
Posto che secondo me il testo normativo sulla nuova mediazione non arreca danni ai cittadini pechè stavolta il sistema delle tariffe non è oneroso, la domanada rivolta all’Avv. Tantalo mi sembra di cattivo gusto.
Io per esempio sono sempre stato critico nei confronti della mediazione vesrione Allfano perchè: 1) era onerosa e quindi dannosa per il cittadino 2) mortificava l’avvocatura e la funzione della difesa tecnica. entrambe queste ragioni oggi vengono meno ( posto che il testo rimanga questo) E allora non vedo perchè l’Avv. Tantalo non possa sfruttare eventuali opportunità professionali che questo nuovo istituto, nella sua nuova versione offre, come del resto ho giàfatto io e come dovrebbero fare TUTTI gli Avvocati.
C’è un unico problema le opportunità ( sotto gli aspetti professionali e renunerativi) offerte sono poche davvero
Gentile Avvocato D’Orta, se qualcuno insinuasse o sottintendesse che la sua posizione critica verso la mediazione è dettata dall’interesse a portare in causa a ogni costo i suoi clienti, soltanto per farsi pagare onorari più sostanziosi, lo troverebbe corretto?
Il problema è sempre lo stesso: quando si parla con cognizione di causa si trovano sempre i punti d’incontro, quando si esprimono solo preconcetti divenda difficile qualsiasi evoluzione positiva delle posizioni reciproche.
Siamo certi che da questa contrapposizione fra associazioni di avvocati aggrappate (più per ragioni politiche che di economia reale) allo status quo e cittadini e imprese che non ne possono più del sistema giudiziario italiano e addossano al proprio avvocato anche le colpe che non ha, alla fine la classe forense ci guadagni davvero?
Il comunicato stampa dell’OUA assomiglia molto alle grida manzoniane di antica memoria (dagli all’untore!) o a certa propaganda di memoria più recente (“se in Italia non c’è lavoro è colpa degli immigrati che vengono qui a portarcelo via”).
In un sistema-giustizia paralizzato come il nostro, ogni novità che possa offrire (finalmente!) risposte rapide ai propri assistiti dovrebbe essere vissuta come un’opportunità irrinunciabile da tutti gli avvocati.
L’alternativa alle nuove vie è la lenta, ma inesorabile, perdita della clientela, che inizia a capire, ogni giorno di più, che in Tribunale non troverà soluzioni ai propri problemi e spendere migliaia di euro sperando in una sentenza favorevole (ma spesso inutile, perché arrivata troppo tardi) significa buttare soldi, tempo e serenità.
Una cosa però mi sembra sfugggirLe: la mediazione per funzionare DEVE necesariamente presupporre un sistema giudiziario che funzioni altrettanto bene, altrimenti chè è nel torto e sa di esserlo ( e mi creda che MOLTE MOLTE torti e raggioni esistono eccome) preferirà sempre tirarla per le lunghe in Tribunale, viceversa posto di fronte ad un giudizio breve ed efficiente.. sarà molto più invogliato a conciliare.. o forse nemmeno concilierà e farà quello che deve fare punto e basta…
Un’ultima cosa: che la colpa della lentezza della giustizia sia colpa degli Avvocati è ridicolo la stessa lentezza e lunga durata dei processi civili.. la ritroviamo nei processi penali che nasono TUTTI per volontà dello Stao che attraverso le procure esercitano l’azione penale.. penso che poche persone diano le colpe all’avvocature che Lei invece in modo offensivo ci attribuisce ..cosa c’entra tutto ciò con la mediazione??…
Ad Andy, giusto per amor di precisione:
– il fatto che strumenti ADR e giurisdizione traggano entrambi forza dalla reciproca efficacia non sfugge né a me, né, credo, a chiunque si interessi di mediazione; ciò non significa, però, che l’istituto della mediazione non possa comunque contribuire, assieme ad altri strumenti (ben vengano negoziazione assistita e arbitrato amministrato) al miglioramento del sistema giudiziario, non solo come strumenti deflattivi, ma, mediazione e negoziazione, anche come vettori di pace sociale;
– circa il mio presunto “modo offensivo” di attribuire “colpe all’avvocatura”, quoto quanto ho scritto nel mio precedente commento: “cittadini e imprese… non ne possono più del sistema giudiziario italiano e addossano al proprio avvocato anche le colpe che non ha”.
Spero sia sufficientemente chiaro quello che intendo: l’avvocato, purtroppo, oggi è interfaccia fra l’utente e un sistema paralizzato; questo è il motivo per cui spesso gli assistiti lo accusano di non aver risolto i loro problemi.
Un medico normalmente prescrive ai propri pazienti analisi cliniche e farmaci.
Se ogni paziente si sentisse costantemente dire dal laboratorio “potrà ritirare le sue analisi fra cinque anni” e dal farmacista ” fra otto anni le consegnerò il suo medicinale”, semplicemente dai medici andrebbe sempre meno gente, e molti li accuserebbero di essere inutili, incapaci, di prendere in giro le persone, di rubar soldi e chi più ne ha più ne metta.
Certo, la colpa non sarebbe del medico, ma dell’inefficienza del sistema… però al cittadino piace prendersela con chi ha davanti, in carne e ossa. Sbagliato? Superficiale? Senz’altro, ma è così.
Condivido tutto. Non riesco a capire l’accanimento contro la mediazione. Una cosa c’è da dire che gli avvocati temono sempre a prescindere qualsiasi novità , ma qui si sta esagerando.
P. S sono avvocato e convinto mediatore